domenica 22 aprile 2007

IL LIBRO

Micro-historias nasce dal desiderio di raccontare un'esperienza di Servizio Civile all'Estero che ha segnato decisamente le vite degli otto volontari. Le micro-storie di questo libro sono dei flash, delle immagini della Santiago che abbiamo vissuto per 10 mesi, dal novembre 2005 al settembre 2006. È la nostra Santiago, quella di tutti i giorni, la capitale di un paese che durante questo periodo ha vissuto grandi cambiamenti: dall'elezione, per la prima volta nella storia del Cile, di una donna alla presidenza, allo smantellamento della più grande baraccopoli cilena; dagli scioperi della fame degli indios mapuche alle manifestazioni degli studenti delle scuole secondarie; dalle micros amarillas al Plan Transantiago, passaggio raccontatoci dai cantori urbani ed artisti di strada, dai venditori ambulanti o dagli stessi autisti di questi mezzi pubblici amati ed odiati al tempo stesso. Tutto attraverso gli occhi di otto giovani italiani che, anche grazie al duro lavoro con le persone più bisognose e spesso nei quartieri più difficili della città, si sono avvicinati alla società cilena ed ai suoi movimenti sociali, potendo quindi descriverci direttamente la vera faccia del cosiddetto "giaguaro dell'America Latina".

Marco Coscione

1 commento:

Alessandro ha detto...

Ciao,sono una ragazza di Roma. Mi sembra che tu sia parecchio informato riguardo la situazione sociale del Cile.
Al più presto cercherò di partire per conoscere meglio quel paese e quel popolo. Pensa che,fino a non molto tempo fa,non sapevo quasi niente sul Cile.Conoscevo solo le miniere di rame. Poi,grazie alla musica,ho scoperto questo paese,la sua grande cultura(che prima ignoravo totalmente)e la sua terribile storia.
Ho appena letto dell'organizzazione FUNA:mi sembra incredibile che degli assassini siano ancora liberi e che il responsabile della crudele dittatura sia morto tranquillamente a casa sua,senza aver mai scontato un anno di prigione(è così,vero?O sono male informata?).
Io non sono a favore della pena di morte,nessuno deve essere giustiziato,neanche il peggior dittatore.Penso che il carcere a vita sia la pena più che giusta per chi ha commesso dei crimini contro l'umanita. E' l'unico modo per rendere giustizia evitando altri inutili spargimenti di sangue. Il sangue attira altro sangue.
Io so chi era Victor Jara.La sua voce mi emoziona tantissimo e non so perchè.
"Yo no canto por cantar
ni por tener buena voz
canto porque la guitarra
tiene sentido y razon..."
Non me lo sarei mai aspettato. Ho sempre ascoltato solo ed esclusivamente rock,pensavo che la musica occidentale fosse l'unica vera musica. Ed invece,ci sono tanti e tanti mondi da scoprire e tanto da imparare.
Siempre serà cancion nueva!

IntiFloyd